Bergamo Scienza (www.bergamoscienza.it)
6 October 6 2011 – ALBINO (Bergamo) at 9pm
The Forests, and the Future of Nature Clicca per leggere in italiano
An old Indian chief said, everything you do to the Earth, you do it yourself. The “climate change” relative to the choices about our role in Nature, should start from new forms of thought. The fathers of the new vision of nature and ecology have been writers like Henry David Thoreau and Walt Whitman, thinkers such as Aldo Leopold, John Muir, founder of the world’s first national park in the USA. An evolutionary line that led the lawyer Cormac Cullinan who coined the title of his book-manifesto Wild Law, by which the debate has moved even on legal grounds, the wild Laws are those designed to balance the rights and responsibilities of the human race in front of the other members of the community land: plants, animals, rivers, ecosystems, etc. In 2010 came the Universal Declaration of the Rights of Mother Earth, away from an anthropocentric view, our century will be the recognition of the true hierarchy of the planet and the species will really blend in to provide vital resources for future generations. This is also part of a widespread non political movement and Author, and traveller Davide Sapienza (recently awarded of Pigna D’Argento 2011 prize as best emerging writer of the last decade for travel, nature, and adventure) after writing an essay titled The Future of Nature a while back (inspired by the Orion Magazine book of the same title), has invited a fellow writer and journalist to “use” 2011, the International Year of Forests, as a starting point to deliver a speech about The Rights of Nature. In Italy, where environmental crimes provide only administrative penalties, in the last decade has increased exponentially in a quiet and moderate movement that is widely recognized “rights to nature,” despite the policy choices that go in the opposite direction, and the absence of overall shared vision. DAVIDE SAPIENZA www.davidesapienza.net writer, journalist with STEFANO ARDITO – journalist. ItalianoFORESTE: IL FUTURO DELLA NATURA
Davide Sapienza e Stefano Ardito sui “Diritti della Natura”
Un antico capo pellerossa diceva: tutto quello che fai alla Terra, lo fai a te stesso. Il “cambiamento climatico” circa le scelte relative al nostro ruolo nella Natura, dovrebbe partire da nuove forme di pensiero. I padri della nuova visione naturale e dell’ecologia sono stati scrittori come Henry David Thoreau e Walt Whitman, pensatori come Aldo Leopold, e John Muir, fondatore del primo parco nazionale al mondo in USA. Una linea evolutiva che ha portato Cormac Cullinan, avvocato sudafricano, a coniare il titolo del suo libro-manifesto (ripubblicato nel 2011) Wild Law. Questo libro, e la definizione di una possibile giurisprudenza con l’anima, ha continuato un dibattito partito negli anni settanta con il libro di Christopher Stone, Should Trees Have Standings? Studi legali dediti ai diritti dell’ambiente e autori come questi hanno spostato il dibattitoanche sul terreno giuridico: le wild laws sono quelle pensate per regolare la partecipazione umana all’interno di una comunità più grande – la Terra. Queste leggi cercano di bilanciare i diritti e le responsabilità della razza umana di fronte a quelli degli altri componenti di questa comunità che costituisce La Terra: piante, animali, fiumi, ecosistemi etc etc etc. Nel 2008, grazie all’azione del CELDF, uno studio legale americano che dedica il proprio lavoro alle questioni ambientali, è stato studiato un rivoluzionario codice che, con un referendum, il popolo dell’Ecuador ha fatto inserire nella propria costituzione. Nel 2010, è nata la Dichiarazione Universale dei Diritti della Madre Terra, e il 20 aprile 2011 gli esponenti di questo movimento internazionale hanno parlato davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il nostro sarà il secolo del riconoscimento della gerarchia del Pianeta, dove la Terra viene prima di ogni altra considerazione: le specie viventi dovranno trovare un modo di armonizzarsi. Dovremo uscire dalla visione antropocentrica, quella che Cullinan chiama la Omosfera, per arrivare alla maturità della razza umana, affrontando decisamente la questione legata alle legislazioni, che dovranno riconoscere negli “oggetti” della Natura delle “persone” giuridiche. Anche i bambini, le donne, gli afroamericani e tanti altri esseri umani, un tempo, non erano altro che “oggetti” giuridici e non “soggetti”. Davide Sapienza (www.davidesapienza.net) è lo scrittore italiano che più è vicino a questo pensiero: da I Diari di Rubha Hunish a La strada era l’acqua, La musica della neve, La valle di Ognidove ai saggi come Il futuro della Natura, il suo lavoro si estende sino ai reportage di viaggio e di inchiesta sull’ambiente in diversi luoghi del mondo, soprattutto nell’Artico, in Canada e in Norveiga. A lui la Tv Svizzera Italiana, per sottolineare questo aspetto, ha dedicato un documentario. Vive in montagna, e crede nel lavoro sulla e con la Terra: per questo opera con camminate letterarie e incontri in ambiente. Stefano Ardito, giornalista, è da decenni in prima linea per far conoscere e rispettare ambienti importanti (fondamentale il suo lavoro nella regione-laboratorio della Natura, l’Abruzzo), ha scritto molte guide, riflessioni, tenuto conferenze, e ama andare sul terreno, per capire come armonizzare il pensiero alle proposte che tengano conto dei diritti della Natura. Un articolo su I DIRITTI DELLA NATURA di Davide Sapienza: http://scriviapenelope.wordpress.com/2010/02/18/i-diritti-della-natura